Politecnico di Milano: differenze tra le versioni
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|fondazione = 29 novembre [[1863]] |
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|tipo = Politecnico statale |
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|scuole = Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni (AUIC), Design (DESIGN), ingegneria industriale e dell'informazione (3I), Ingegneria Civile Ambientale e Territoriale (ICAT) |
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|affiliazioni = Alliance4Tech, ATHENS, Global E3, IDEA League, Magalhães, MEDes, Pegasus, QTEM, [[Top Industrial Managers for Europe|TIME]], UNITECH International<ref>{{cita web|url=https://www.polimi.it/il-politecnico/partnership-internazionali/|titolo=Partnership internazionali|accesso=13 agosto 2020}}</ref> |
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|rettore = [[Donatella Sciuto]]<ref>{{Cita news|url=https://www.ilsole24ore.com/art/la-prima-donna-guida-politecnico-milano-AE5VZyFC?refresh_ce=1|titolo=La prima donna alla guida del Politecnico di Milano|autore=Luca Orlando|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=10 novembre 2022|accesso=13 novembre 2022}}</ref> |
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Il '''Politecnico di Milano''' (acronimo '''PoliMI''') è un [[Università in Italia|istituto universitario italiano]] di carattere scientifico e tecnologico, fondato a [[Milano]] nel 1863. I campi di studio e ricerca comprendono le tre macro-aree [[ingegneria]], [[architettura]] e [[design]]. |
Il '''Politecnico di Milano''' (acronimo '''PoliMI''') è un [[Università in Italia|istituto universitario italiano]] di carattere scientifico e tecnologico, fondato a [[Milano]] nel 1863. I campi di studio e ricerca comprendono le tre macro-aree [[ingegneria]], [[architettura]] e [[design]]. |
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Secondo il [[QS World University Rankings]] 2023, per l'area didattica 'Engineering & Technology', si dimostra essere la diciottesima università al mondo.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.topuniversities.com/subject-rankings/2023?qs_qp=topnav|titolo=QS World University Rankings by Subject 2023|data=6 aprile 2023}}</ref> Si classifica 7ª per Ingegneria Meccanica, Aeronautica e della Manifattura, 8ª per Design, 12ª per Ingegneria Civile e Strutturale, 18ª per Ingegneria Elettrica ed Elettronica e 10ª per Architettura<ref name=":0" />, risultando così la prima università d'Italia nell’ambito delle facoltà citate in precedenza. Annovera tra i suoi alumni e professori: il [[Premio Nobel per la chimica|premio Nobel]] [[Giulio Natta]], l'ingegnere [[Amalia Ercoli-Finzi]], l'ingegnere e inventore [[Enrico Forlanini]], lo scrittore [[Carlo Emilio Gadda]] e gli architetti [[Renzo Piano]] e [[Aldo Rossi]]. |
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== Storia == |
== Storia == |
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[[File:Sede del Politecnico di Milano in piazza Cavour.jpg|thumb|left|La seconda sede del Politecnico presso il palazzo della Canonica in piazza Cavour.]] |
[[File:Sede del Politecnico di Milano in piazza Cavour.jpg|thumb|left|La seconda sede del Politecnico presso il palazzo della Canonica in piazza Cavour.]] |
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[[File:Piazza Leonardo da Vinci e il Politecnico di Milano negli anni 1930.jpg|thumb|Piazza Leonardo da Vinci e il Politecnico di Milano, nella sua terza e ultima sede, negli anni trenta del XX secolo.]] |
[[File:Piazza Leonardo da Vinci e il Politecnico di Milano negli anni 1930.jpg|thumb|Piazza Leonardo da Vinci e il Politecnico di Milano, nella sua terza e ultima sede, negli anni trenta del XX secolo.]] |
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Il Politecnico, originariamente denominato<ref>{{Cita|UniPd|p.12}}.</ref> "Regio Istituto Tecnico Superiore", fu fondato il 29 novembre 1863<ref>{{cita web|url=https://www.polimi.it/il-politecnico/lastoria/leorigini/|titolo=Le origini|accesso=30 ottobre 2018}}</ref> su impulso della Società di incoraggiamento di arti e mestieri. La sua prima sede fu presso il [[Palazzo del Senato (Milano)|palazzo del Senato]], un tempo collegio elvetico della città; alla sua guida fu nominato il matematico [[Francesco Brioschi]]. Inizialmente offriva solo un corso di ingegneria. Alla fondazione contribuirono le amministrazioni locali (Comune e Provincia di Milano), la [[camera di commercio]], la [[Cassa di Risparmio delle Provincie |
Il Politecnico, originariamente denominato<ref>{{Cita|UniPd|p.12}}.</ref> "Regio Istituto Tecnico Superiore", fu fondato il 29 novembre 1863<ref>{{cita web|url=https://www.polimi.it/il-politecnico/lastoria/leorigini/|titolo=Le origini|accesso=30 ottobre 2018|urlmorto=sì}}</ref> su impulso della Società di incoraggiamento di arti e mestieri. La sua prima sede fu presso il [[Palazzo del Senato (Milano)|palazzo del Senato]], un tempo collegio elvetico della città; alla sua guida fu nominato il matematico [[Francesco Brioschi]]. Inizialmente offriva solo un corso di ingegneria. Alla fondazione contribuirono le amministrazioni locali (Comune e Provincia di Milano), la [[camera di commercio]], la [[Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde]], associazioni culturali e imprenditori.<ref>{{cita libro | cognome= di Milano| nome= Politecnico| titolo= Breve storia del Politecnico di Milano con illustrazioni di [[Emilio Giannelli]]| editore= [http://www.polipress.polimi.it polipress]| città= Milano| anno= 2005| isbn= 88-7398-014-7}}</ref> |
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Nel 1865 fu attivato per la prima volta un corso di architettura, mentre nel 1866 la sede fu trasferita a "palazzo della Canonica" in [[piazza Cavour (Milano)|piazza Cavour]]. Successivamente, nel 1913, venne stipulata una convenzione tra lo Stato, il Comune e la camera di commercio di Milano, con il concorso della [[Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde]], per decentrare e accorpare in un unico luogo gli istituti di istruzione superiore sparsi per la città. La scelta dell'ubicazione cadde sull'area periferica delle "Cascine doppie", divenuta in seguito [[Città Studi]]. |
Nel 1865 fu attivato per la prima volta un corso di architettura, mentre nel 1866 la sede fu trasferita a "palazzo della Canonica" in [[piazza Cavour (Milano)|piazza Cavour]]. Successivamente, nel 1913, venne stipulata una convenzione tra lo Stato, il Comune e la camera di commercio di Milano, con il concorso della [[Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde]], per decentrare e accorpare in un unico luogo gli istituti di istruzione superiore sparsi per la città. La scelta dell'ubicazione cadde sull'area periferica delle "Cascine doppie", divenuta in seguito [[Città Studi]]. Nel 1916 assunse la prima donna, [[Bice Neppi]], come docente di chimica tecnologica, dopo che dal 1908 al 1913 aveva insegnato Igiene alla Scuola Agraria femminile di Niguarda, che all'epoca si trovava fuori Milano, ma la Nappi aveva già editato ben undici pubblicazioni. Fu al Politecnico che conobbe Gustavo Pincherle Muratori, futuro marito<ref>{{Cita notizia|lingua=it|autore=Roberta Moro|url=https://www.enciclopediadelledonne.it/edd.nsf/biografie/bice-neppi/|titolo=Bice Nappi|pubblicazione=Enciclopedia delle Donne|anno=2023|p=|accesso=6 febbraio 2024|cid=}}</ref>. |
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Nel 1927 fu posata la prima pietra del nuovo complesso: il nuovo polo di piazza Leonardo Da Vinci in Città Studi divenne sede dell'ateneo, all'epoca |
Nel 1924 - 1925 è ancora "R.Istituto Tecnico Superiore di Milano. Nel 1927 fu posata la prima pietra del nuovo complesso: il nuovo polo di piazza Leonardo Da Vinci in Città Studi divenne sede dell'ateneo, all'epoca "R.Scuola di Ingegneria di Milano". Pochi anni dopo, nel 1938, il Politecnico si suddivide in due Facoltà: Ingegneria e Architettura. |
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Nel 1953 inaugurò il primo centro di calcolo dell'[[Europa continentale]], grazie all'impulso di [[Gino Cassinis]] ed [[Ercole Bottani]]. Nel 1964 fu realizzata la nuova sede di via Bonardi |
Nel 1953 inaugurò il primo centro di calcolo dell'[[Europa continentale]], grazie all'impulso di [[Gino Cassinis]] ed [[Ercole Bottani]]. Nel 1964 fu realizzata la nuova sede di via Bonardi, distaccamento della la "Facoltà di Architettura". Nel 1977 fu messo in orbita il [[satellite artificiale|satellite Sirio]], sviluppato dal Politecnico in collaborazione con Telespazio, Compagnia Industriale Aerospaziale e Telettra. |
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Nel 1989 furono inaugurate le nuove sedi nel quartiere milanese di [[Bovisa]] e nelle città di [[Como]] e [[Lecco]]; prese avvio la strategia "Politecnico a rete" che vide l'Ateneo aprire sedi a [[Cremona]] (1991), [[Mantova]] (1994) e [[Piacenza]] (1997). Nel 2000 nacque la Facoltà |
Nel 1989 furono inaugurate le nuove sedi nel quartiere milanese di [[Bovisa]] e nelle città di [[Como]] e [[Lecco]]; prese avvio la strategia "Politecnico a rete" che vide l'Ateneo aprire sedi a [[Cremona]] (1991), [[Mantova]] (1994) e [[Piacenza]] (1997). Nel 2000 nacque la Facoltà o Scuola di Design, già esistente dal 1993 come appendice della Laurea in Architettura. |
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Nel 2002 fu creata la "Fondazione Politecnico di Milano". Tra i principali obiettivi vi è il coinvolgimento delle imprese e le strutture pubbliche nell'università. Nel 2004 fu fondata, in collaborazione con il [[Politecnico di Torino]], l'[[Alta Scuola Politecnica]]. |
Nel 2002 fu creata la "Fondazione Politecnico di Milano". Tra i principali obiettivi vi è il coinvolgimento delle imprese e le strutture pubbliche nell'università. Nel 2004 fu fondata, in collaborazione con il [[Politecnico di Torino]], l'[[Alta Scuola Politecnica]]. |
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== Struttura == |
== Struttura == |
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=== Scuole === |
=== Scuole === |
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L'ateneo è organizzato nelle seguenti Scuole, afferenti agli ambiti disciplinari dei dipartimenti:<ref>{{cita web|url=https://www.polimi.it/corsi/link-e-risorse-utili/scuole/|titolo=Scuole|accesso=30 ottobre 2018}}</ref> |
L'ateneo è organizzato nelle seguenti Scuole, afferenti agli ambiti disciplinari dei dipartimenti:<ref>{{cita web|url=https://www.polimi.it/corsi/link-e-risorse-utili/scuole/|titolo=Scuole|accesso=30 ottobre 2018|urlmorto=sì}}</ref> |
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* Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni (AUIC) |
* Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni (AUIC)/ARCH.ING. |
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* Design |
* Design |
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* Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale (ICAT) |
* Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale (ICAT) |
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=== Dipartimenti === |
=== Dipartimenti === |
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L'ente svolge attività di ricerca ed insegnamento nei campi dell'ingegneria, dell'architettura e del design attraverso i suoi dodici dipartimenti:<ref>{{cita web|url=https://www.polimi.it/ricerca/strutture-di-ricerca/dipartimenti/|titolo=Dipartimenti|accesso=30 ottobre 2018}}</ref> |
L'ente svolge attività di ricerca ed insegnamento nei campi dell'ingegneria, dell'architettura e del design attraverso i suoi dodici dipartimenti:<ref>{{cita web|url=https://www.polimi.it/ricerca/strutture-di-ricerca/dipartimenti/|titolo=Dipartimenti|accesso=30 ottobre 2018|urlmorto=sì}}</ref> |
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* Architettura e studi urbani |
* Architettura e studi urbani |
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* Scienze e tecnologie aerospaziali |
* Scienze e tecnologie aerospaziali |
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[[File:Politecnico di Milano Bovisa 6.jpg|thumb|La sede di Milano Bovisa.]] |
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[[File:Rettorato del Politecnico di Milano.jpg|miniatura|Sede del rettorato in piazza Leonardo da Vinci.]] |
[[File:Rettorato del Politecnico di Milano.jpg|miniatura|Sede del rettorato in piazza Leonardo da Vinci.]] |
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La sede centrale dell'ente si trova a [[Milano]] in piazza Leonardo da Vinci, nel quartiere [[Città Studi]], dove si trova il campus Leonardo. La seconda sede per dimensione è anch'essa a Milano presso il campus Bovisa, nell'[[Bovisa|omonimo quartiere]]<ref name="sedi2">{{cita web|url=https://www.polimi.it/il-politecnico/strutture/poli-territoriali/|titolo=Poli territoriali|accesso=30 ottobre 2018}}</ref>. Dispone inoltre di sedi decentrate<ref name="sedi2" /> a |
La sede centrale dell'ente si trova a [[Milano]] in piazza Leonardo da Vinci, nel quartiere [[Città Studi]], dove si trova il campus Leonardo. La seconda sede per dimensione è anch'essa a Milano presso il campus Bovisa, nell'[[Bovisa|omonimo quartiere]]<ref name="sedi2">{{cita web|url=https://www.polimi.it/il-politecnico/strutture/poli-territoriali/|titolo=Poli territoriali|accesso=30 ottobre 2018|urlmorto=sì}}</ref>. Dispone inoltre di sedi decentrate<ref name="sedi2" /> a [[Cremona]], [[Lecco]], [[Mantova]] e [[Piacenza]]. Fino al 2017 è stato attivo anche il polo di [[Como]]. L'accesso ai corsi di laurea è subordinato al passaggio di un [[test|test d'ingresso]].<ref>{{cita web|url=http://www.poliorientami.polimi.it/come-si-accede/test-di-ingegneria/i-punteggi-per-superare-il-tol/|titolo=I punteggi per superare il TOL|editore=poliorientami.polimi.it|accesso=14 gennaio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140116105949/http://www.poliorientami.polimi.it/come-si-accede/test-di-ingegneria/i-punteggi-per-superare-il-tol/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.poliorientami.polimi.it/come-si-accede/ammissione-ai-corsi-di-laurea-in-design/in-cosa-consiste-il-test-di-design/|titolo=In cosa consiste il test di Design|accesso=30 ottobre 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.poliorientami.polimi.it/come-si-accede/ammissione-ai-corsi-di-laurea-in-design/punteggi-esiti-e-graduatorie/|titolo=Punteggi, esiti e graduatorie|accesso=30 ottobre 2018}}</ref> |
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== Rettori == |
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Elenco cronologico dei rettori:<ref name=ret>{{cita web|url=https://www.polimi.it/il-politecnico/lastoria/irettorinellastoria/|titolo=I Rettori nella storia|accesso=30 ottobre 2018}}</ref> |
Elenco cronologico dei rettori:<ref name=ret>{{cita web|url=https://www.polimi.it/il-politecnico/lastoria/irettorinellastoria/|titolo=I Rettori nella storia|accesso=30 ottobre 2018|urlmorto=sì}}</ref> |
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* [[Francesco Brioschi]] (1863-1897) |
* [[Francesco Brioschi]] (1863-1897) |
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* [[Giulio Ballio]] (2002-2010) |
* [[Giulio Ballio]] (2002-2010) |
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* [[Giovanni Azzone]] (2010-2016) |
* [[Giovanni Azzone]] (2010-2016) |
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* [[Ferruccio Resta]] ( |
* [[Ferruccio Resta]] (2017-2022) |
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== Identità visiva == |
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Il logo del Politecnico di Milano riprende un particolare della ''[[Scuola di Atene]]'', affresco vaticano di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]], che ritrae [[Euclide]], con i tratti del [[Bramante]], circondato da alcuni allievi, mentre illustra loro un teorema con l'ausilio di un compasso. |
Il logo del Politecnico di Milano riprende un particolare della ''[[Scuola di Atene]]'', affresco vaticano di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]], che ritrae [[Euclide]], con i tratti del [[Bramante]], circondato da alcuni allievi, mentre illustra loro un teorema con l'ausilio di un compasso. |
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La versione del 2002 riprende i tratti dei loghi precedenti in modo stilizzato, mentre la scritta "Politecnico di Milano", posizionata sotto, è realizzata con il carattere [[Futura (carattere)|Futura]].<ref>{{cita web|url=https://www.polimi.it/il-politecnico/logo-e-immagine-coordinata/illogoelasuastoria|titolo=Politecnico di Milano – Il logo e la sua storia|citazione=Nel 2002 il logo è costituito da un marchio che si ispira alla versione degli anni Quaranta e da un logotipo ("Politecnico di Milano") scritto con il carattere Futura|accesso=30 ottobre 2018}}</ref> |
La versione del 2002 riprende i tratti dei loghi precedenti in modo stilizzato, mentre la scritta "Politecnico di Milano", posizionata sotto, è realizzata con il carattere [[Futura (carattere)|Futura]].<ref>{{cita web|url=https://www.polimi.it/il-politecnico/logo-e-immagine-coordinata/illogoelasuastoria|titolo=Politecnico di Milano – Il logo e la sua storia|citazione=Nel 2002 il logo è costituito da un marchio che si ispira alla versione degli anni Quaranta e da un logotipo ("Politecnico di Milano") scritto con il carattere Futura|accesso=30 ottobre 2018|urlmorto=sì}}</ref> |
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Nel maggio del 2015,<ref>{{cita web|url=http://www.polimi.it/ateneo/logo-e-immagine-coordinata|titolo=Logo e immagine coordinata|accesso=23 giugno 2015}}</ref> in occasione dei 150 anni della fondazione dell'università, è stata effettuata una rivisitazione del logo e dell'immagine coordinata.<ref>{{cita web|url=https://www.polimi.it/fileadmin/user_upload/il_Politecnico/grafica-coordinata/2015_05_11_46xy_manuale_grafica_coordinata.pdf|titolo=Manuale di corporate identity|formato=pdf|accesso=30 ottobre 2018}}</ref> |
Nel maggio del 2015,<ref>{{cita web|url=http://www.polimi.it/ateneo/logo-e-immagine-coordinata|titolo=Logo e immagine coordinata|accesso=23 giugno 2015|urlmorto=sì}}</ref> in occasione dei 150 anni della fondazione dell'università, è stata effettuata una rivisitazione del logo e dell'immagine coordinata.<ref>{{cita web|url=https://www.polimi.it/fileadmin/user_upload/il_Politecnico/grafica-coordinata/2015_05_11_46xy_manuale_grafica_coordinata.pdf|titolo=Manuale di corporate identity|formato=pdf|accesso=30 ottobre 2018}}</ref> |
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== Note == |
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== Bibliografia == |
== Bibliografia == |
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* {{cita libro | cognome= di Milano| nome= Politecnico| titolo= Breve storia del Politecnico di Milano con illustrazioni di [[Emilio Giannelli]]| editore= [http://www.polipress.polimi.it polipress]| città= Milano| anno= 2005| isbn= 88-7398-014-7}} |
* {{cita libro | cognome= di Milano| nome= Politecnico| titolo= Breve storia del Politecnico di Milano con illustrazioni di [[Emilio Giannelli]]| editore= [http://www.polipress.polimi.it polipress]| città= Milano| anno= 2005| isbn= 88-7398-014-7}} |
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* {{cita web|http://www.cisui.unibo.it/annali/12/annali_12.htm|Annali di Storia delle Università italiane - Volume 12}} |
* {{cita web|url=http://www.cisui.unibo.it/annali/12/annali_12.htm|titolo=Annali di Storia delle Università italiane - Volume 12}} |
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* Il centenario del Politecnico di Milano 1863 - 1963, Tamburini Editore, 1964 |
* Il centenario del Politecnico di Milano 1863 - 1963, Tamburini Editore, 1964 |
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* {{Collegamenti esterni}} |
* {{Collegamenti esterni}} |
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* {{Cita web|url = https://www.unipd.it/archivio/conferenze/3conferenza/Rapporto.pdf|titolo = Materiali preparatori per il 1º Rapporto sugli archivi storici delle università italiane |editore = [[Università degli Studi di Padova]] |data = aprile 2001|formato = pdf|cid = UniPd |accesso = 4 luglio 2019}} |
* {{Cita web|url = https://www.unipd.it/archivio/conferenze/3conferenza/Rapporto.pdf|titolo = Materiali preparatori per il 1º Rapporto sugli archivi storici delle università italiane |editore = [[Università degli Studi di Padova]] |data = aprile 2001|formato = pdf|cid = UniPd |accesso = 4 luglio 2019}} |
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{{Università a Milano}} |
{{Università a Milano}} |
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{{Milano}} |
{{Milano}} |
Versione delle 17:56, 19 giu 2024
Politecnico di Milano | |
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La sede di Milano Leonardo | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Città | Milano |
Altre sedi | Como, Cremona, Lecco, Mantova, Piacenza |
Dati generali | |
Soprannome | PoliMI |
Fondazione | 29 novembre 1863 |
Fondatore | Francesco Brioschi |
Tipo | Politecnico statale |
Scuole | Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni (AUIC), Design (DESIGN), ingegneria industriale e dell'informazione (3I), Ingegneria Civile Ambientale e Territoriale (ICAT) |
Dipartimenti | 12 |
Rettore | Donatella Sciuto[3] |
Dir. generale | Graziano Dragoni |
Studenti | 47 959 (2023)[1] |
Dipendenti | 1 627 docenti 1 292 tecnici e amministrativi (dicembre 2022)[1] |
Colori | Grigio-blu chiaro, bianco |
Affiliazioni | Alliance4Tech, ATHENS, Global E3, IDEA League, Magalhães, MEDes, Pegasus, QTEM, TIME, UNITECH International[2] |
Sport | CUS Milano |
Mappa di localizzazione | |
Sito web | |
Il Politecnico di Milano (acronimo PoliMI) è un istituto universitario italiano di carattere scientifico e tecnologico, fondato a Milano nel 1863. I campi di studio e ricerca comprendono le tre macro-aree ingegneria, architettura e design.
Secondo il QS World University Rankings 2023, per l'area didattica 'Engineering & Technology', si dimostra essere la diciottesima università al mondo.[4] Si classifica 7ª per Ingegneria Meccanica, Aeronautica e della Manifattura, 8ª per Design, 12ª per Ingegneria Civile e Strutturale, 18ª per Ingegneria Elettrica ed Elettronica e 10ª per Architettura[4], risultando così la prima università d'Italia nell’ambito delle facoltà citate in precedenza. Annovera tra i suoi alumni e professori: il premio Nobel Giulio Natta, l'ingegnere Amalia Ercoli-Finzi, l'ingegnere e inventore Enrico Forlanini, lo scrittore Carlo Emilio Gadda e gli architetti Renzo Piano e Aldo Rossi.
Storia
«Voi darete all'Italia Ingegneri, Architetti[5]»
Il Politecnico, originariamente denominato[6] "Regio Istituto Tecnico Superiore", fu fondato il 29 novembre 1863[7] su impulso della Società di incoraggiamento di arti e mestieri. La sua prima sede fu presso il palazzo del Senato, un tempo collegio elvetico della città; alla sua guida fu nominato il matematico Francesco Brioschi. Inizialmente offriva solo un corso di ingegneria. Alla fondazione contribuirono le amministrazioni locali (Comune e Provincia di Milano), la camera di commercio, la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, associazioni culturali e imprenditori.[8]
Nel 1865 fu attivato per la prima volta un corso di architettura, mentre nel 1866 la sede fu trasferita a "palazzo della Canonica" in piazza Cavour. Successivamente, nel 1913, venne stipulata una convenzione tra lo Stato, il Comune e la camera di commercio di Milano, con il concorso della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, per decentrare e accorpare in un unico luogo gli istituti di istruzione superiore sparsi per la città. La scelta dell'ubicazione cadde sull'area periferica delle "Cascine doppie", divenuta in seguito Città Studi. Nel 1916 assunse la prima donna, Bice Neppi, come docente di chimica tecnologica, dopo che dal 1908 al 1913 aveva insegnato Igiene alla Scuola Agraria femminile di Niguarda, che all'epoca si trovava fuori Milano, ma la Nappi aveva già editato ben undici pubblicazioni. Fu al Politecnico che conobbe Gustavo Pincherle Muratori, futuro marito[9].
Nel 1924 - 1925 è ancora "R.Istituto Tecnico Superiore di Milano. Nel 1927 fu posata la prima pietra del nuovo complesso: il nuovo polo di piazza Leonardo Da Vinci in Città Studi divenne sede dell'ateneo, all'epoca "R.Scuola di Ingegneria di Milano". Pochi anni dopo, nel 1938, il Politecnico si suddivide in due Facoltà: Ingegneria e Architettura.
Nel 1953 inaugurò il primo centro di calcolo dell'Europa continentale, grazie all'impulso di Gino Cassinis ed Ercole Bottani. Nel 1964 fu realizzata la nuova sede di via Bonardi, distaccamento della la "Facoltà di Architettura". Nel 1977 fu messo in orbita il satellite Sirio, sviluppato dal Politecnico in collaborazione con Telespazio, Compagnia Industriale Aerospaziale e Telettra.
Nel 1989 furono inaugurate le nuove sedi nel quartiere milanese di Bovisa e nelle città di Como e Lecco; prese avvio la strategia "Politecnico a rete" che vide l'Ateneo aprire sedi a Cremona (1991), Mantova (1994) e Piacenza (1997). Nel 2000 nacque la Facoltà o Scuola di Design, già esistente dal 1993 come appendice della Laurea in Architettura.
Nel 2002 fu creata la "Fondazione Politecnico di Milano". Tra i principali obiettivi vi è il coinvolgimento delle imprese e le strutture pubbliche nell'università. Nel 2004 fu fondata, in collaborazione con il Politecnico di Torino, l'Alta Scuola Politecnica.
Struttura
Scuole
L'ateneo è organizzato nelle seguenti Scuole, afferenti agli ambiti disciplinari dei dipartimenti:[10]
- Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni (AUIC)/ARCH.ING.
- Design
- Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale (ICAT)
- Ingegneria Industriale e dell'Informazione (3I)
Dipartimenti
L'ente svolge attività di ricerca ed insegnamento nei campi dell'ingegneria, dell'architettura e del design attraverso i suoi dodici dipartimenti:[11]
- Architettura e studi urbani
- Architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito
- Chimica, materiali e ingegneria chimica
- Design
- Elettronica, informazione e bioingegneria
- Energia
- Fisica
- Ingegneria civile e ambientale
- Ingegneria gestionale
- Matematica
- Meccanica
- Scienze e tecnologie aerospaziali
La sede centrale dell'ente si trova a Milano in piazza Leonardo da Vinci, nel quartiere Città Studi, dove si trova il campus Leonardo. La seconda sede per dimensione è anch'essa a Milano presso il campus Bovisa, nell'omonimo quartiere[12]. Dispone inoltre di sedi decentrate[12] a Cremona, Lecco, Mantova e Piacenza. Fino al 2017 è stato attivo anche il polo di Como. L'accesso ai corsi di laurea è subordinato al passaggio di un test d'ingresso.[13][14][15]
Rettori
Elenco cronologico dei rettori:[16]
- Francesco Brioschi (1863-1897)
- Giuseppe Colombo (1897-1921)
- Cesare Saldini (1921-1922)
- Luigi Zunini (1922-1925)
- Gaudenzio Fantoli (1926-1940)
- Carlo Isnardo Azimonti (1940-1943)
- Gino Cassinis (1944-1960)
- Gino Bozza (1960-1967)
- Bruno Finzi (1967-1969)
- Francesco Carassa (1969-1972)
- Luigi Dadda (1972-1984)
- Arrigo Vallatta (1984-1987)
- Emilio Massa (1987-1994)
- Adriano De Maio (1994-2002)
- Giulio Ballio (2002-2010)
- Giovanni Azzone (2010-2016)
- Ferruccio Resta (2017-2022)
- Donatella Sciuto (dal 2023)
Identità visiva
Il logo del Politecnico di Milano riprende un particolare della Scuola di Atene, affresco vaticano di Raffaello, che ritrae Euclide, con i tratti del Bramante, circondato da alcuni allievi, mentre illustra loro un teorema con l'ausilio di un compasso.
La versione del 2002 riprende i tratti dei loghi precedenti in modo stilizzato, mentre la scritta "Politecnico di Milano", posizionata sotto, è realizzata con il carattere Futura.[17]
Nel maggio del 2015,[18] in occasione dei 150 anni della fondazione dell'università, è stata effettuata una rivisitazione del logo e dell'immagine coordinata.[19]
Note
- ^ a b I numeri del Politecnico, su polimi.it. URL consultato il 6 aprile 2023.
- ^ Partnership internazionali [collegamento interrotto], su polimi.it. URL consultato il 13 agosto 2020.
- ^ Luca Orlando, La prima donna alla guida del Politecnico di Milano, in Il Sole 24 Ore, 10 novembre 2022. URL consultato il 13 novembre 2022.
- ^ a b QS World University Rankings by Subject 2023, su topuniversities.com, 6 aprile 2023.
- ^ Scritta riportata nella targa al "Solarium" della sede di Milano Leonardo
- ^ UniPd, p.12.
- ^ Le origini [collegamento interrotto], su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ Politecnico di Milano, Breve storia del Politecnico di Milano con illustrazioni di Emilio Giannelli, Milano, polipress, 2005, ISBN 88-7398-014-7.
- ^ Roberta Moro, Bice Nappi, in Enciclopedia delle Donne, 2023. URL consultato il 6 febbraio 2024.
- ^ Scuole [collegamento interrotto], su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ Dipartimenti [collegamento interrotto], su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ a b Poli territoriali [collegamento interrotto], su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ I punteggi per superare il TOL, su poliorientami.polimi.it. URL consultato il 14 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
- ^ In cosa consiste il test di Design, su poliorientami.polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ Punteggi, esiti e graduatorie, su poliorientami.polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ I Rettori nella storia [collegamento interrotto], su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ Politecnico di Milano – Il logo e la sua storia [collegamento interrotto], su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.«Nel 2002 il logo è costituito da un marchio che si ispira alla versione degli anni Quaranta e da un logotipo ("Politecnico di Milano") scritto con il carattere Futura»
- ^ Logo e immagine coordinata [collegamento interrotto], su polimi.it. URL consultato il 23 giugno 2015.
- ^ Manuale di corporate identity (PDF), su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
Bibliografia
- Politecnico di Milano, Breve storia del Politecnico di Milano con illustrazioni di Emilio Giannelli, Milano, polipress, 2005, ISBN 88-7398-014-7.
- Annali di Storia delle Università italiane - Volume 12, su cisui.unibo.it.
- Il centenario del Politecnico di Milano 1863 - 1963, Tamburini Editore, 1964
Voci correlate
- Carlo Cattaneo
- Il Politecnico (1839)
- Palazzo del Senato (Milano)
- Società d'incoraggiamento d'arti e mestieri
- Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l'Accesso
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Politecnico di Milano
Collegamenti esterni
- (IT, EN, ZH) Sito ufficiale, su polimi.it.
- Opere di Politecnico di Milano, su MLOL, Horizons Unlimited.
- Eventi organizzati da Politecnico di Milano, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Materiali preparatori per il 1º Rapporto sugli archivi storici delle università italiane (PDF), su unipd.it, Università degli Studi di Padova, aprile 2001. URL consultato il 4 luglio 2019.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 142086252 · ISNI (EN) 0000 0004 1937 0327 · LCCN (EN) n79061300 · GND (DE) 90080-1 · BNF (FR) cb12069547w (data) · J9U (EN, HE) 987007266507605171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79061300 |
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