Papa Pio V: differenze tra le versioni

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==Pontificato==
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Ma alla morte di Pio IV, il [[7 gennaio]] [[1566]], fu, inaspettatamente, eletto Papa, grazie a un accordo tra i cardinali Borromeo e Farnese, e consacrato il giorno del suo compleanno, dieci giorni dopo. Decisamente intenzionato a restaurare disciplina e moralità a Roma, riteneva il sesso come la peggiore espressione diabolica tanto da far condannare a morte i preti che infrangevano il voto di castità. Ridusse il costo della corte papale, impose l'obbligo di residenza dei vescovi ed asserì l'importanza del cerimoniale. Egli curò, inoltre, la pubblicazione del [[catechismo romano]], del [[breviario romano riformato]] e del [[messale romano]]. Rafforzò gli strumenti della [[Controriforma]] per combattere l'[[eresia]] ed il [[protestantesimo]] e diede nuovo impulso all'Inquisizione Romana (condanna a morte per eresia di [[Pietro Carnesecchi]] e [[Aonio Paleario]]).
Alla morte di Pio IV, il [[7 gennaio]] [[1566]], fu, inaspettatamente, eletto Papa, grazie a un accordo tra i cardinali Borromeo e Farnese, e consacrato il giorno del suo compleanno, dieci giorni dopo. Decisamente intenzionato a restaurare disciplina e moralità a Roma, riteneva il sesso come la peggiore espressione diabolica tanto da far condannare a morte i preti che infrangevano il voto di castità. Ridusse il costo della corte papale, impose l'obbligo di residenza dei vescovi ed asserì l'importanza del cerimoniale. Egli curò, inoltre, la pubblicazione del [[catechismo romano]], del [[breviario romano riformato]] e del [[messale romano]]. Rafforzò gli strumenti della [[Controriforma]] per combattere l'[[eresia]] ed il [[protestantesimo]] e diede nuovo impulso all'Inquisizione Romana (condanna a morte per eresia di [[Pietro Carnesecchi]] e [[Aonio Paleario]]).


Nel 1566 promosse la costruzione del convento dominicano di S. Croce e Ognissanti a Bosco Marengo, che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto costituire il centro di una città di nuova fondazione, nonché suo luogo di sepoltura.
Nel 1566 promosse la costruzione del convento dominicano di S. Croce e Ognissanti a Bosco Marengo, che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto costituire il centro di una città di nuova fondazione, nonché suo luogo di sepoltura.

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Template:Papa della chiesa cattolica Antonio Michele Ghislieri (Bosco Marengo, Alessandria, 17 gennaio 1504 - Roma, 1 maggio 1572), è il 225° Papa della Chiesa cattolica dal 1566 alla sua morte. Gli succedette Gregorio XIII. Fu canonizzato da Clemente XI il 22 maggio 1712.

Nacque al Bosco (oggi Bosco Marengo), appartenente al ducato di Milano. All'età di quattordici anni entrò nell'Ordine Domenicano, passando dal convento di Voghera a quello di Vigevano e, quindi, a quello di Bologna. Ordinato sacerdote a Genova nel 1528, si stabilì a Pavia. Presto diede prova delle opinioni che avrebbero trovato realizzazione pratica nel corso del suo pontificato, sostenendo a Parma trenta proposte a supporto del seggio pontificio e contro le eresie. Come rettore di vari conventi domenicani si caratterizzò per una rigida disciplina e, in seguito a suo espresso desiderio, ricevette la nomina di inquisitore della città di Como. Tornato a Roma nel 1550, dove proseguì l'attività di inquisitore, fu eletto commissario generale dell'Inquisizione romana. Sotto papa Paolo IV divenne vescovo di Sutri e Nepi (1556), cardinale con il titolo di Alessandrino (1556), grande inquisitore (1558). Sotto Pio IV divenne vescovo di Mondovì (1560).

File:PopeSaintPiusV200.jpg
Papa Pio V, particolare del dipinto di Baldassarre Croci, 1603, S. Maria degli Angeli, Assisi

Pontificato

Alla morte di Pio IV, il 7 gennaio 1566, fu, inaspettatamente, eletto Papa, grazie a un accordo tra i cardinali Borromeo e Farnese, e consacrato il giorno del suo compleanno, dieci giorni dopo. Decisamente intenzionato a restaurare disciplina e moralità a Roma, riteneva il sesso come la peggiore espressione diabolica tanto da far condannare a morte i preti che infrangevano il voto di castità. Ridusse il costo della corte papale, impose l'obbligo di residenza dei vescovi ed asserì l'importanza del cerimoniale. Egli curò, inoltre, la pubblicazione del catechismo romano, del breviario romano riformato e del messale romano. Rafforzò gli strumenti della Controriforma per combattere l'eresia ed il protestantesimo e diede nuovo impulso all'Inquisizione Romana (condanna a morte per eresia di Pietro Carnesecchi e Aonio Paleario).

Nel 1566 promosse la costruzione del convento dominicano di S. Croce e Ognissanti a Bosco Marengo, che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto costituire il centro di una città di nuova fondazione, nonché suo luogo di sepoltura.

Nel 1567 fondò a Pavia una prestigiosa istituzione per studenti meritevoli, il collegio Ghislieri, che tuttora, tramite concorso pubblico, accoglie alcuni tra i migliori studenti dell'Università di Pavia.

Tra le sue Bolle papali, In Coena Domini (1568) ricopre un ruolo primario; tra le altre, quelle che più contribuiscono a definire la linea di condotta del suo pontificato sono: il divieto di questua (febbraio 1567 e gennaio 1570); la condanna di Michel de Bay, professore eretico di Lovanio (1567); la denuncia del dirum nefas (agosto 1568); fu persecutore degli Ebrei, a lui si deve la loro espulsione dai domini ecclesiastici tranne Roma e Ancona (1569); la conferma dei privilegi della Società dei Crociati per la protezione dell'Inquisizione (ottobre 1570); il divieto di discussione sul miracolo dell'Immacolata Concezione (novembre 1570); la soppressione dei Fratres Humiliati accusati di depravazione (febbraio 1571); l'approvazione del nuovo ufficio della Vergine Maria (marzo 1571).

Questa dura politica di rafforzamento dell'inquisizione e di persecuzione degli eretici porta ad un accumulo di odio verso Pio V. Una "pasquinata" prende in giro il gesto di Pio V di mettere un'epigrafe affissa a una latrina:

«Pio V, avendo compassione per tutto ciò che si ha sullo stomaco
eresse come opera nobili questo cacatoio»

Niccolò Franco è accusato di esserne l'autore e malgrado sia difeso dal cardinale Giovanni Morone, viene impiccato. Il poeta latino Antonio Paleario, sospettato di aver scritto i seguenti versi contro il papa, finirà al rogo:

«Quasi che fosse inverno,
brucia cristiani Pio siccome legna
per avvezzarsi al fuoco dell'inferno»

In politica estera Pio V adottò una linea di difesa dei diritti giurisdizionali della Chiesa, entrando in conflitto con Filippo II di Spagna. Durante le guerre di religione in Francia, sostenne i cattolici contro gli ugonotti. Preferì Maria Stuarda a Elisabetta I, che scomunicò nel 1570.

Preoccupato dall'avanzata turca, promosse una lega dei principi cristiani contro i Turchi e con Venezia e Spagna istituì la Lega Santa. Le forze navali della Lega si scontrarono con la flotta ottomana nelle acque al largo di Lepanto, il 7 ottobre 1571, riportando una vittoria che però non si concretizzò, come il papa avrebbe sperato, nella liberazione del Santo Sepolcro.

Bibliografia

  • Maurizio Gattoni, Pio V e la politica iberica dello Stato Pontificio, Edizioni Studium, Roma 2006

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