Aeronautica Militare (Italia): differenze tra le versioni

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| [[Alenia Aermacchi M-345|Leonardo Velivoli T-345]] || {{ITA}} || [[aereo da addestramento|aereo da addestramento intermedio]] || T-345 HET || 0 || 5 ordinati il 13 gennaio 2017.<ref>[http://www.difesaonline.it/industria/leonardo-accordo-il-nuovo-velivolo-da-addestramento-m-345-e-lo-sviluppo-del-nuovo/ "LEONARDO: ACCORDO PER IL NUOVO VELIVOLO DA ADDESTRAMENTO M-345 E PER LO SVILUPPO DEL NUOVO ELICOTTERO DA ESPLORAZIONE E SCORTA"], su difesaonline.it, 13 gennaio 2017, URL consultato il 13 gennaio 2017.</ref> Prevista un'acquisizione di 45 velivoli.<ref>"M-345HET, il nuovo trainer per l'Aeronautica Militare", ''[[Aeronautica & Difesa]]'' N. 351 - 02/[[2017]] pp. 32-34</ref> || <!-- Solo immagini di aeromobili con livrea Aeronautica Militare -->
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| [[Lockheed Martin C-130J Super Hercules]] || {{USA}} || [[Aereo da trasporto]] || C-130J<hr> C-130J-30 || 10<hr/>10
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|| Dei 22 esemplari ordinati nel [[1997]] (12 C-130J e 10 C-130J-30), 6 della versione standard possono essere riconfigurati nella versione aerocisterna KC-130J.<ref>[http://www.aeromedia.it/c130jami.html/ "COMPLETATE LE CONSEGNE DEI C-130J ALL'ITALIA"], su aeromedia.it, 11 febbraio 2005, URL consultato il 2 ottobre 2016.</ref> Un esemplare della versione standard è andato distrutto in un incidente il 23 novembre 2009.<ref>[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/aereo-pisa/aereo-pisa/aereo-pisa.html/ "CADE AEREO MILITARE A PISA NESSUN SUPERSTITE TRA I 5 A BORDO"], su repubblica.it, 23 novembre 2009, URL consultato il 2 ottobre 2016.</ref>|| [[File:Lockheed_C-130J-30_Hercules,_Italy_-_Air_Force_JP7582260.jpg|150px|center]]<!-- Solo immagini di aeromobili con livrea Aeronautica Militare -->
|| Dei 22 esemplari ordinati nel [[1997]] (12 C-130J e 10 C-130J-30), 6 della versione standard possono essere riconfigurati nella versione aerocisterna KC-130J.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.aeromedia.it/c130jami.html/ "COMPLETATE LE CONSEGNE DEI C-130J ALL'ITALIA"] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, su aeromedia.it, 11 febbraio 2005, URL consultato il 2 ottobre 2016.</ref> Un esemplare della versione standard è andato distrutto in un incidente il 23 novembre 2009.<ref>[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/aereo-pisa/aereo-pisa/aereo-pisa.html/ "CADE AEREO MILITARE A PISA NESSUN SUPERSTITE TRA I 5 A BORDO"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160315232352/http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/aereo-pisa/aereo-pisa/aereo-pisa.html |data=15 marzo 2016 }}, su repubblica.it, 23 novembre 2009, URL consultato il 2 ottobre 2016.</ref>|| [[File:Lockheed_C-130J-30_Hercules,_Italy_-_Air_Force_JP7582260.jpg|150px|center]]<!-- Solo immagini di aeromobili con livrea Aeronautica Militare -->
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| [[Alenia C-27J Spartan]] || {{ITA}} || [[aereo da trasporto|aereo da trasporto tattico]] || C-27J || 12 ||3 C-27J possono essere trasformati nella versione MC-27J Praetorian.
| [[Alenia C-27J Spartan]] || {{ITA}} || [[aereo da trasporto|aereo da trasporto tattico]] || C-27J || 12 ||3 C-27J possono essere trasformati nella versione MC-27J Praetorian.
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Aeronautica Militare
Stemma dell'Aeronautica Militare
Descrizione generale
Attiva18 giugno 1946 - oggi
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ServizioAeronautica militare
Dimensione41.060 effettivi e 4036 civili[1]
13.100 riservisti
716 aeromobili
Stato maggiore dell'Aeronautica MilitarePalazzo Aeronautica, Roma
PatronoMadonna di Loreto
MottoVirtute siderum tenus
Con valore verso le stelle
ColoriAzzurro
Decorazionivedi
Sito internetwww.aeronautica.difesa.it
Comandanti
Capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militaregen. di s. a. Enzo Vecciarelli
Simboli
Coccarda
Coccarda a bassa visibilità
Forze speciali (TIER 1)
17º Stormo incursori
Voci su forze aeree presenti su Wikipedia

L'Aeronautica Militare (abbreviata in AM), in ambito internazionale Italian Air Force (abbreviata in ItAF[2]) è, assieme a Esercito Italiano, Marina Militare ed Arma dei Carabinieri, una delle quattro forze armate italiane ed è, in particolare, quella destinata alle operazioni aeree.

Storia

Le origini

Lo stesso argomento in dettaglio: Servizio Aeronautico.

Dopo l'unità d'Italia il Ministero della Guerra, nel 1884,[3] su iniziativa del Tenente del Genio Alessandro Pecori Giraldi,[3] autorizzava la costituzione di un Servizio Aeronautico.[3] presso il distaccamento di Roma della Brigata Mista del 3º Reggimento genio.[3] di Firenze ed il reparto si sarebbe occupato degli aerostati[4] da ricognizione.[3] Nel gennaio 1885 il Servizio Aeronautico fu denominato Sezione Aerostatica destinata, tra l'altro, all'uso dei due palloni frenati in dotazione: il Torricelli e l'Africo.

Durante la campagna d'Africa Orientale del 1887-1888, quando il genio militare utilizzò degli aerostati a scopo di osservazione dall'alto. La sezione aeronautica del genio si sarebbe poi espansa negli anni successivi, fino ad assumere la dimensione di un battaglione e successivamente di una brigata. In seguito alla venuta su invito di Wilbur Wright a Roma nel 1909 e delle dimostrazioni che diede delle caratteristiche dell'aeroplano, questi fu adottato e la prima scuola di volo militare fu fondata a Centocelle (Roma) che divenne il primo aeroporto italiano.

Il primo brevetto di pilota venne rilasciato nel settembre 1909 al tenente di vascello Mario Calderara. Lo stesso Calderara, insieme al Ten. Umberto Savoia, firmò nel febbraio 1910 il primo contratto con i fratelli Wright per la produzione su licenza, in Italia, di 5 aeromobili che utilizzavano i brevetti detenuti dagli stessi Wright.

Il primo utilizzo operativo delle forze aeree avvenne con la campagna di Libia del 1911-1912, attraverso l'utilizzo di 4 aerostati, 2 dirigibili e 28 aerei.

La 91ª Squadriglia aeroplani da caccia. Da sinistra; serg. Mario D'Urso, serg. Gaetano Aliperta, ten. Gastone Novelli, ten. Cesare Magistrini, cap. Bartolomeo Costantini, cap. Fulco Ruffo di Calabria, col. Pier Ruggero Piccio, ten. Guido Keller, magg. Francesco Baracca, ten. Ferruccio Ranza, ten. Mario de Bernardi, ten. Adriano Bacula, serg. Guido Nardini, sott. Eduardo Olivero.
Il biplano SPAD S.VII appartenuto a Fulco Ruffo di Calabria. Oggi l'aereo è conservato presso il Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle.

La prima guerra mondiale

Dopo le prime risultanze positive nell'impiego bellico, in Italia si sviluppò l'armata dell'aria, sotto il controllo dell'esercito, ma non le furono destinate sufficienti risorse economiche e all'entrata in guerra nella prima guerra mondiale nel 1915, le forze aeree italiane disponevano solo di 86 aerei. Le esigenze belliche e la sempre maggiore importanza delle operazioni dal cielo fecero diventare prioritaria la costruzione di nuovi aerei e in pochi anni se ne costruirono circa 12.000, in gran parte dalle officine Caproni. Le forze aeree si specializzarono in bombardamenti e i raid più importanti avvennero sulle coste del mare Adriatico, nel 1917 a Pola (in quel momento facente parte dell'Impero austro-ungarico) e addirittura sulla capitale dell'Impero, Vienna, dove nel 1918 avvenne un'incursione di 7 aerei guidati da Gabriele d'Annunzio.

Anche la specializzazione aerea dei caccia ebbe una notevole espansione e si cominciarono a conoscere i primi nomi degli assi, come Francesco Baracca e Pier Ruggero Piccio.

Nel primo conflitto mondiale l'armata dell'aria dovette pagare un costo notevole in termini di vite umane, poiché morirono quasi 2.000 aviatori.

Il primo dopoguerra

Lo stesso argomento in dettaglio: Regia Aeronautica.

L'importanza dell'aeronautica crebbe sempre più anche dopo la fine del conflitto, fino alla decisione di scorporare l'arma dall'esercito, elevandola a forza armata indipendente, con l'emanazione del regio decreto 28 marzo 1923, n. 645. Il 1º gennaio 1926 viene istituito lo Stato Maggiore dell'Aeronautica con a capo il Generale di divisione Pier Ruggero Piccio che divenne, di fatto, il primo capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica.

Il Fascismo la tenne sempre nella massima importanza e con la nomina di Italo Balbo a ministro dell'Aviazione raggiunse la sua massima espansione, presentata dai gerarchi del tempo come un fiore all'occhiello, grazie ai numerosi record conquistati in fatto di lunghi raid (Italia-Brasile e ritorno, Italia-USA e ritorno, ed altri), di velocità media, di velocità massima e di altitudini raggiunte. Il record mondiale di velocità raggiunta con idrovolante con motore a pistoni risale infatti agli anni trenta ad opera appunto del pilota italiano Francesco Agello. Questi il 23 ottobre 1934, su di un idrocorsa Macchi-Castoldi M.C.72 raggiunse la sensazionale velocità di 709,202 km/h. L'Italia e gli italiani ne andavano e ne vanno fieri, visto che il record è tuttora imbattuto.

La seconda guerra mondiale

File:Areonautica- Tibaldi.JPG
Ritratto del militare Francesco Maglio realizzato nel 1942 dal Cav. C. Tibaldi, unico fotografo per militari medaglia d'oro.

Al momento dell'entrata in guerra la Regia Aeronautica era inferiore alle forze aeree alleate e nemiche sia qualitativamente che quantitativamente, ma nessuno degli esperti osò ammetterlo di fronte al regime.[5]

La guerra civile spagnola, a cui aveva partecipato in forze, aveva illuso i vertici dell'Arma, che con molta superficialità (o per compiacere il Duce) attestarono che la maneggevolezza della formula biplana potesse ancora contrastare validamente i moderni monoplani che stavano entrando in servizio nelle altre nazioni. Il concorso della seconda metà degli anni trenta per dotare comunque la Regia Aeronautica di un moderno monoplano vide paradossalmente quale vincitore di fatto il Fiat C.R.42, biplano a carrello fisso con sole due mitragliatrici, che fu comunque prodotto in quantità sino al 1943 quando Germania, Inghilterra e Stati Uniti avevano in fase avanzata di realizzazione i primi aerei a reazione.

I primi caccia monoplano italiani, Fiat G.50 e Macchi M.C.200, furono comunque inferiori ai coevi caccia inglesi. Iniziata con aerei inadeguati la partecipazione degli aerei italiani alla Battaglia d'Inghilterra, spinti al massacro personalmente da Mussolini, che fortemente volle la compartecipazione italiana anche in tale operazione, fu interrotta velocemente dopo i primi disastrosi risultati. Aerei nuovi ma già superati, con abitacolo aperto privo di radio e di battellino di salvataggio nel freddo della Manica e del Mare del Nord, con insufficiente armamento e poca velocità, misero i piloti italiani in condizioni di netta inferiorità.

La 281ª Squadriglia aerosiluranti su S.M.79, comandata da Carlo Emanuele Buscaglia (in piedi al centro) nel giugno 1941

Con l'avvio della produzione su licenza dei più potenti motori di progettazione tedesca Daimler-Benz DB 601 e DB 605, si mise finalmente in linea materiale che poteva combattere ad armi pari col nemico, ma l'apparato industriale dell'epoca non riuscì mai a produrne in quantità sufficiente. Pur in condizioni di inferiorità qualitativa e quantitativa di mezzi, l'Arma fu comunque utilizzata in tutto lo scacchiere mediterraneo e sul fronte russo, dove le rigide condizioni operative evidenziarono nuovamente i pesanti limiti del materiale di volo.

La scarsissima coordinazione dovuta all'ottusa rivalità tra Regia Aeronautica e Regia Marina, provocò i grandi insuccessi di cui furono protagonisti avieri e marinai italiani. Il conflitto di potere tra aeronautica e marina, con la prima che aveva il monopolio di tutto ciò che volava grazie alla legge Balbo, portò alla decisione di non costruire portaerei (per mettere un punto definitivo Mussolini, ancor più ottusamente, affermò che erano inutili perché "l'Italia è tutta una portaerei"). Invece erano sicuramente utili per combattere la Royal Navy, dotata di portaerei e radar, o almeno sarebbero state necessarie squadriglie di aerei basati a terra appositamente addestrate a operazioni navali e sotto il comando funzionale della Marina. Invece l'ammiraglio comandante in mare non poteva chiedere direttamente l'appoggio aereo, ma tramite Supermarina doveva inoltrare la richiesta ai vertici dell'Aeronautica, con i ritardi immaginabili. Il governo fascista, che aveva sempre osteggiato la richiesta della marina di costruire portaerei e di avere aerei propri, solo a conflitto inoltrato e dopo il disastro della battaglia navale di Gaudo e Capo Matapan, rivedette le proprie convinzioni e decise di dotare urgentemente di una portaerei la Regia Marina, trasformando il transatlantico Roma. L'unità avrebbe avuto comunque aerei imbarcati e piloti dell'Aeronautica, ma il sopraggiunto armistizio dell'8 settembre 1943 trovò la nave, battezzata Aquila, completata solo al 90%.

Dopo l'8 settembre assieme al paese si divise anche la forza aerea. Nel sud Italia al fianco degli alleati l'Aeronautica Cobelligerante italiana (ICBAF) del Regno Del Sud operò nei Balcani contro le postazioni tedesche a difesa delle forze di resistenza del posto, mentre nel nord Italia l'Aeronautica Nazionale Repubblicana (ANR) della RSI continuò la guerra al fianco dei tedeschi a difesa delle città del nord Italia dai bombardamenti alleati.

L'Aeronautica Cobelligerante italiana (ICBAF)

Lo stesso argomento in dettaglio: Aeronautica Cobelligerante Italiana.

L'attività nella resistenza italiana inizia la mattina del 9 settembre quando due pattuglie di Macchi M.C.205 scortano alcune unità della nostra flotta da guerra in navigazione da La Spezia ai porti controllati dagli Alleati. Il giorno 11, durante il volo di trasferimento di un reparto da bombardamento dall'aeroporto di Perugia alla Sardegna, la caccia tedesca attacca la nostra formazione dando luogo al primo combattimento aereo tra i due ex alleati. Il giorno 12, mentre aerei da caccia mitragliano colonne tedesche in ritirata nella penisola salentina, per la prima volta le coccarde tricolori appaiono nei cieli di alcune città italiane ancora occupate, sulle quali i nostri velivoli lasciano cadere manifestini, stabilendo in tal modo un concreto legame spirituale tra italiani uniti dalle stesse aspirazioni di libertà.

Il Macchi M.C.202 appartenente alla 360ª Squadriglia.

Tra il settembre e l'ottobre del 1943 l'attività dei velivoli prosegue intensa, soprattutto lungo le coste dell'Albania, della Grecia e della Jugoslavia. Il 13 ottobre la dichiarazione di guerra del governo italiano alla Germania sancisce lo stato di fatto determinatosi con l'armistizio e riconosce quindi ufficialmente quell'attività di guerra che era iniziata immediatamente dopo l'8 settembre. Per non correre il rischio di trovarsi di fronte ad altri Reparti italiani dell'Aeronautica nazionale Repubblicana dell'RSI, le unità al sud vengono prevalentemente impiegate insieme alla Balcan Air Force oltre i confini, in attività offensive contro i tedeschi e difensive, di rifornimento, aviosbarco e trasporto a favore dei contingenti italiani e alleati impegnati, in situazioni spesso tragiche, nei Balcani e nelle isole ioniche.

In questi mesi eccezionale si rivela il lavoro che riescono a compiere i tecnici e gli specialisti dell'Aeronautica. In una situazione in cui gli Alleati avevano di fatto requisito tutto ciò che poteva esser loro utile e i tedeschi si ritiravano verso nord lasciandosi alle spalle solo distruzione, il problema dell'efficienza della linea di volo era non solo gravissimo, ma condizione essenziale per poter continuare a combattere. In questo lavoro vengono fatti miracoli: si organizzano speciali squadre per ricercare e recuperare tutto il materiale possibile che, debitamente accentrato e immagazzinato, consente non solo di sottoporre a revisione la quasi totalità dei velivoli in carico che, per il 90%, avevano superato il prescritto limite di ore di volo, ma anche di rimetterne in efficienza un numero tale da ripianare le perdite subite dai Reparti operanti. Grazie a questi uomini l'Aeronautica italiana combatté a fianco degli anglo-statunitensi utilizzando esclusivamente i propri mezzi fino alla metà di settembre del 1944, quando gli Alleati, nel dare atto agli aviatori italiani della lealtà, dell'entusiasmo e del valore dimostrati, potenziano il Raggruppamento caccia con l'assegnazione di alcuni P-39 e Spitfire e i reparti da bombardamento con alcuni Baltimore, un nome che avrebbe presto identificato uno stormo, lo Stormo Baltimore.

L'8 maggio 1945, con la resa incondizionata della Germania, hanno termine anche le operazioni belliche che l'Aeronautica italiana aveva condotto per venti mesi in disagiate condizioni materiali e supplendo alla scarsezza di mezzi e di macchine solo con le risorse umane e l'entusiasmo. In questo periodo l'aviazione da caccia aveva effettuato azioni di ricognizione offensiva in territorio balcanico, controllando e mitragliando gli impianti e le linee del traffico terrestre, marittimo e aereo del nemico. Sugli stessi obiettivi erano stati effettuati anche spezzonamenti e bombardamenti a tuffo. La caccia era stata inoltre impiegata in missioni di scorta diretta alle formazioni da bombardamento e da trasporto in zona di guerra, in crociere d'interdizione per facilitarne il compito e in ricognizioni meteorologiche lungo le rotte e sugli obiettivi bellici. La continuità e l'efficacia di queste missioni avevano facilitato la conquista da parte degli Alleati di alcune isole dalmate. Di particolare intensità e rendimento erano state le azioni compiute in appoggio alle unità dell'Esercito popolare di liberazione jugoslavo, durante lo sgombero da parte dei tedeschi dell'Albania, del Montenegro, della Dalmazia e di altre regioni della Jugoslavia.

Alle 138 Medaglie d'Oro concesse ad appartenenti alla Forza armata fino al settembre 1943 se ne aggiungono 26 per fatti d'arme compiuti nei venti mesi dopo l'8 settembre da militari dell'Aeronautica inquadrati in Reparti regolari o in Formazioni partigiane; 9 ricompense interalleate sono assegnate ai nostri aviatori nello stesso periodo. In cinque anni di guerra solo l'Aeronautica lascia sul campo oltre 9.000 morti e più di 3.500 dispersi. Terminata con questo pesante tributo di vite una guerra durata 59 mesi, l'Aeronautica italiana si presenta di fronte agli immensi problemi della ricostruzione con le "esigue unità", come le definì in un famoso ordine del giorno del 22 febbraio 1945 il generale Mario Ajmone Cat, nuovo capo di stato maggiore della Forza armata.[6]

L'Aeronautica Nazionale Repubblicana (ANR)

Lo stesso argomento in dettaglio: Aeronautica Nazionale Repubblicana.

L'armistizio trova gran parte di quanto restava dell'Aeronautica schierato nel centro-nord della penisola, dov'era gradualmente arretrato per sfuggire alla pressione anglo-americana. Questo, lungi dal proteggerla, ne facilita piuttosto l'accerchiamento e la cattura da parte tedesca, complicando di converso il trasferimento al sud. Di fronte all'angoscioso dilemma sul da farsi, molti sbandano. In diversi luoghi, gruppi più o meno ampi di personale si raccolgono poi attorno a figure prestigiose o comunque disposte a impegnarsi. A Firenze, un punto di riferimento diventa l'aerosiluratore cap. Carlo Faggioni. Il ten. col. Tito Falconi, comandante del 3º Stormo, si presenta ai tedeschi e ne ottiene la nomina a "comandante della caccia italiana", poi disconosciuta dalla RSI. A Roma alcuni ufficiali, tra i quali il solo generale è Arrigo Tessari, si ritrovano a Piazza Colonna.

Dal punto di vista ufficiale, tuttavia, Mussolini nomina sottosegretario all'Aeronautica il ten. col. Ernesto Botto, detto "Gamba Di Ferro" per un incidente avuto durante un combattimento aereo nei cieli di Spagna durante la guerra civile, incidente che gli fece perdere una gamba e gli valse una Medaglia d'Oro Al Valor Militare, popolarissimo tra gli aviatori anche perché comandante della Scuola Caccia di Gorizia. A conferma della fluidità della situazione, Botto apprende la nomina come il resto dell'Italia: dalla radio. Scelto quale capo di stato maggiore il pari grado Giuseppe Baylon, Botto si dedica a costruire la nuova forza armata, battezzata dapprima Aeronautica Repubblicana, con l'aggiunta della qualifica "Nazionale" dal giugno 1944. Tra le mille difficoltà da superare vi sono i rapporti con i tedeschi, che vedono nell'Italia esclusivamente una fonte di manodopera e di risorse: mentre l'Aeronautica Repubblicana stenta a mettere assieme un gruppo per specialità, i tedeschi requisiscono oltre 4.000 velivoli italiani d'ogni genere.

La situazione si sblocca solo alla fine del 1943, quando la restituzione di numerosi Macchi M.C.205 da parte dello JG77 tedesco permette di riequipaggiare il 1º Gruppo Caccia e di farlo debuttare su Torino il 4 gennaio 1944. Proprio la difesa del territorio diventa la missione prioritaria dell'AR. Dopo il 1º Gruppo esordisce la Squadriglia Complementare "Montefusco", su Fiat G.55, seguita in aprile dal 2º Gruppo Caccia, mentre il 3º non diventa mai operativo.

Messerschmitt Bf 109 G-10 dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana a Malpensa

Il gruppo aerosiluranti, dotato dei soliti Savoia-Marchetti S.M.79, servì in Egeo e nel giugno 1944 riesce persino ad attaccare Gibilterra. Un gruppo da trasporto, battezzato "Terracciano", viene inviato in Finlandia a supporto delle truppe tedesche e un altro, il "Trabucchi", non entra mai in linea. Seguendo il modello tedesco, l'ANR incorpora anche controaerea e paracadutisti, che in Italia fino a quel momento erano inquadrati nell'esercito. Con l'esaurirsi della produzione nazionale, da metà 1944 i reparti caccia iniziano a transitare sui Messerschmitt Bf 109 tedeschi. A minare il morale contribuisce - oltre alle perdite elevatissime ed allo strapotere avversario - la consapevolezza della riluttanza tedesca, legata al costante obbiettivo di incorporare l'intera organizzazione italiana nella Luftwaffe, ad alimentare i reparti con i velivoli necessari. Nell'agosto 1944 il tentativo di imporre tale scelta costituendo forzosamente una "Legione Aerea Italiana" blocca ogni attività per circa tre mesi. A novembre torna in linea il 2º Gruppo, mentre in dicembre il 1º va in Germania per un ciclo addestrativo, rientrando in tempo per l'ultimo scorcio di guerra e pagando un prezzo durissimo, non solo in termini di aerei e uomini perduti in combattimento.

Dopo aver difeso i cieli italiani per quanto possibile, il suo comandante, il magg. Adriano Visconti, nell'aprile 1945 tratta con i partigiani una resa onorevole. Poche ore dopo, cade a Milano nel cortile della caserma "Monti", colpito alla schiena da una raffica sparata a tradimento da mani tuttora ignote; con lui morì il suo aiutante di volo Stefanini.[7]

Il secondo dopoguerra

Una delle prime modifiche sostanziali dell'arma aeronautica fu il cambio di denominazione, dopo il referendum del 2 giugno 1946 prese il nome, ancora attuale, di Aeronautica Militare.[8] Nel 1946 molti dei reduci del seconda guerra mondiale tornarono ad indossare l'uniforme azzurra entrando a far parte dell'Aeronautica Militare. La 1ª Zona Aerea Territoriale dal giugno 1949 al settembre 1951 era comandata dal Generale di Squadra Aerea Renato Sandalli.

Una legge dell'8 marzo 1958 riorganizza il Ruolo Servizi, incrementando gli organici e definendo i compiti e le ripartizioni in specialità degli ufficiali del Ruolo. Gli ufficiali del Ruolo Servizi avevano delineata la loro professionalità nel settore del supporto logistico e delle branche operative delle Telecomunicazioni, dell'Assistenza al Volo e della Difesa Aerea.

Dagli anni '50, con il cacciabombardiere Fiat G.91 e poi con le versioni successive l'AM ebbe un mezzo tecnologicamente all'avanguardia, vincitore in quegli anni della gara in ambito NATO.

Due F-104S dell'Aeronautica militare.

Negli anni '60 entrò in servizio il caccia intercettore ognitempo Lookheed F-104G, poi l'Aeritalia F-104S Starfighter realizzato in Italia su licenza.

L'Aeronautica Militare si è anche occupata, fino al 1982, del controllo del traffico aereo nello spazio aereo nazionale. Dopo la smilitarizzazione del settore continua a svolgere la funzione di fornitore dei servizi del traffico aereo (Air Navigation Service Provider) per gli aeroporti militari aperti al traffico civile e nelle relative zone di controllo. I controllori del traffico aereo dell'Arma Azzurra sono presenti anche nei centri di controllo d'area di ENAV per la gestione del traffico militare in volo negli spazi aerei civili.

Con un Decreto Legislativo del 30 dicembre 1997 fu stabilita la nascita del Ruolo delle Armi, sostituendo definitivamente il Ruolo Servizi a decorrere dal 1 gennaio 1998. In seguito le professionalità degli ufficiali del Ruolo delle Armi ricompresero le attività di Stato Maggiore, dell'Informatica, degli assetti mobili di supporto (3º Stormo), degli Incursori (17º stormo) e dei Fucilieri dell'Aria (16º stormo).

La crisi di Sigonella

Lo stesso argomento in dettaglio: Crisi di Sigonella.

Un episodio storico che vide coinvolta l'arma fu la crisi di Sigonella, caso diplomatico avvenuto in Italia, presso la base aerea di Sigonella, in Sicilia, nell'ottobre 1985. L'accaduto rischiò di sfociare in uno scontro armato tra VAM (Vigilanza Aeronautica Militare) e Arma dei Carabinieri da una parte e gli uomini della Delta Force[9] (reparto speciale delle forze armate statunitensi) dall'altra, all'indomani di una rottura politica tra il presidente del Consiglio italiano Bettino Craxi e il presidente degli Stati Uniti d'America Ronald Reagan circa la sorte dei sequestratori della nave da crociera Achille Lauro.

La guerra del Golfo

File:Italian air force Tornado 1991.jpg
Un Tornado italiano nel 1991

Nel corso della prima Guerra del Golfo (1990-1991) contro l'Iraq, l'Aeronautica militare ha partecipato ai bombardamenti con dei cacciabombardieri Panavia Tornado IDS. Durante quelle missioni, nella notte tra il 17 e il 18 gennaio 1991, il maggiore Gianmarco Bellini (pilota) ed il capitano Maurizio Cocciolone (navigatore) decollarono a bordo del loro cacciabombardiere con altri velivoli italiani e alleati per la prima missione che li vedeva impiegati nello spazio aereo controllato dagli iracheni. Il velivolo fu colpito dall'artiglieria contraerea irachena, addestrata alla difesa contro attacchi a bassa quota, e i due italiani dovettero lanciarsi e furono catturati dalle truppe irachene.

Le operazioni nella ex Jugoslavia

Nel 1993 viene messa in atto l'Operazione Deny Flight, per impedire il sorvolo della Bosnia ai velivoli militari. Per quasi tre anni, l’Aeronautica dà supporto logistico ai Reparti dei Paesi NATO presenti nelle basi italiane ed interviene con i caccia Tornado e gli AMX International AMX che effettuano 543 uscite e 1288 ore di volo allertando la 1ª Brigata Aerea dotata di Nike Hercules ed esercitando il comando e controllo anche delle unità del Comando artiglieria contraerei dell'Esercito dotate di Raytheon MIM-23 Hawk.

Dal 1993 al 1996 l'AM prende parte anche all'Operazione Sharp Guard e nel 1995 all'Operazione Deliberate Force.

L'AM partecipò agli attacchi aerei portati avanti dalla NATO nel 1999, per circa due mesi, contro la Repubblica Federale di Jugoslavia nell'ambito dell'Operazione Allied Force per imporre alla Serbia la smilitarizzazione del Kosovo. Schierò Tornado ADV, IDS ed ECR, F-104S, AMX Ghibli, B-707, G-222 e C-130 che effettuano 1.440 uscite e 6.555 ore di volo. Nell'ambito dell'Operazione DINAK ha schierato 5 batterie Spada (Brindisi, Otranto, Gioia del Colle ed Amendola) ed esercitato il comando e controllo anche di 4 batterie Hawk dell'Esercito Italiano (Punta Contessa di Brindisi, Torre Veneri di Lecce, Torre Cintola di Monopoli ed Aeroporto di Bari-Palese).

Dal 1999 al dicembre 2013 ha supportato l'Operazione Joint Guardian con il 1º Reparto Operativo Autonomo (ROA) di Dakovica e dal luglio 2000 al marzo 2003 con il 2° ROA a Slatina, presso l'Aeroporto Internazionale di Pristina.

Gli anni 2000

Con l'ingresso dell'Albania nella NATO, le forze aeree italiane e greche contribuiscono alla difesa dello spazio aereo albanese con gli Eurofighter Typhoon italiani del 4º Stormo di Grosseto e del 36º Stormo di Gioia del Colle e gli F-16 greci.[10]

Due AMX in decollo dalla base di Trapani-Birgi nel 2015

Il corpo è stato soggetto a numerosi tagli, ma nonostante questo, sono stati fatti alcuni acquisti come l'M-346, l'HH-139, e l'F-35. Quest'ultimo aereo ha però suscitato molte polemiche, per via del costo.

Nel 2011, nell'ambito dell'operazione Odyssey Dawn, sei cacciabombardieri Tornado ECR dell'Aeronautica Militare sono partiti da Trapani-Birgi in ricognizione, diretti sulla Cirenaica, supportati da altri due Tornado Tanker ed equipaggiati di missili AGM-88 HARM[11] dando inizio alle operazioni militari italiane nell'ambito dell'intervento militare in Libia nel 2011. Complessivamente furono usati Tornado ECR ed AMX ACOL, supportati da due aerei cisterna (un KC-130J ed un KC-767), più un G.222VS da guerra elettronica, con la scorta di 8 caccia intercettori F-16, questi ultimi rilevati successivamente da altrettanti Eurofighter Typhoon.

L'aeronautica militare sta attualmente schierando alcuni AMX, C-130 e Predator in Afghanistan, per supportare le truppe dell'esercito a terra. Dal 2013 gli AMX hanno distrutto 2 antenne talebane e hanno sventato un attacco terroristico alle elezioni del 5 aprile 2014, contro candidati ed esponenti governativi di spicco della provincia di Herat.[12] L'aeronautica inoltre svolge missioni di "Air Policing", per conto della NATO,in paesi dove non è presente una difesa aerea; le missioni sono state in Islanda, nelle 3 repubbliche baltiche (Lituania,Estonia e Lettonia).

Per quanto riguarda la lotta all'ISIS la forza armata è impegnata ormai da qualche anno con 4 Tornado (ora con velivoli AMX), 1 KC-767 ed i soliti APR, tutti basati in una base in Kuwait.

Organigramma e struttura

Palazzo Aeronautica di Roma sede dello Stato maggiore dell'Aeronautica Militare.
Lo stesso argomento in dettaglio: Organica dell'Aeronautica Militare.

La struttura organizzativa dell'Aeronautica Militare[13] ha subito, negli ultimi anni, profonde modifiche in chiave riorganizzativa per adattare lo strumento aereo alle nuove esigenze dello scenario internazionale, ed anche per "adattarsi" al "nuovo modello professionale" delle forze armate.

Organizzata in tre livelli organizzativi (Centrale, Intermedio e Periferico), è costituita principalmente da tre Comandi di vertice (cosiddetti Alti Comandi), ovvero:

Questi enti sono direttamente dipendenti, insieme dal altri organismi con compiti territoriali (es.:Regioni aeree) e di staff (es.:stato maggiore dell'Aeronautica Militare) dal capo di stato maggiore dell'Aeronautica.

Scuole di Formazione

File:Comando Scuole A.M..png
Scudetto del Comando Scuole

Altri enti

Simboli

Bandiere di guerra delle forze armate italiane e della Guardia di Finanza in sfilata per la festa della Repubblica. La bandiera di guerra dell'Aeronautica Militare è al centro.

L'Aeronautica Militare è rappresentata da:

  • una bandiera di guerra
  • uno stemma
  • una marcia d'ordinanza
  • una santa patrona (la Madonna di Loreto)

Bandiera di guerra

La bandiera di guerra[14] venne concessa all'allora Regia Aeronautica, con regio decreto nº 1485 del 17 ottobre 1920 e consegnata al Generale Pier Ruggero Piccio, Comandante Generale per la R.A., il 4 novembre 1923 a Centocelle (Roma).[15]

Stemma

Il diritto a fregiarsi dello stemma derivò dalla concessione dell'uso della bandiera nazionale alla Regia Aeronautica (regio decreto del 17 ottobre 1920).

Con l'avvento della Repubblica, l'Aeronautica Militare rimase "orfana" di un distintivo d'arma sino al 1970, anno in cui lo Stato maggiore dell'aeronautica inoltrò richiesta di concessione di uno stemma per l'Arma Aeronautica. Con il decreto del presidente della Repubblica 25 gennaio 1971, veniva concesso lo stemma oggi in vigore.[16]
Il decreto dice testualmente:

"È concesso all'Aeronautica Militare uno stemma descritto come appresso: inquartato nel primo d'oro un cavallo alato azzurro, inalberato e rivoltato, tenente con le zampe anteriori una fiaccola naturale (27ª Squadriglia aeroplani); nel secondo d'argento un grifo rampante rosso (91ª Squadriglia "Baracca"); nel terzo d'argento un quadrifoglio verde (10ª Squadriglia da bombardamento Caproni); nel quarto di porpora il Leone di S.Marco in maestà con la spada e con il libro degli Evangelisti chiuso (87ª Squadriglia "Serenissima").
Sopra lo scudo un'aquila turrita d'oro e sotto, su lista svolazzante d'azzurro, il motto pure in caratteri d'oro: Virtute Siderum Tenus"
.[17]

Il motto in latino Virtute Siderum Tenus (con valore verso le stelle), è poi stato scelto anche dal pattugliatore di squadra Aviere della classe Soldati, acquistato dalla Marina Militare nel 1992.

Lo stemma venne ottenuto riunendo gli emblemi di quattro delle squadriglie che avevano dato prova di abilità, coraggio ed eroismo nella prima guerra mondiale. Le squadriglie scelte furono:

Marcia di ordinanza

La marcia di ordinanza dell'Aeronautica Militare fu composta nel 1937 dal primo maestro direttore della banda della Regia Aeronautica, Alberto Di Miniello, che ha arrangiato un motivo di Romualdo Marenco, tratto dal balletto "Amor".

Santa patrona

La patrona dell'Aeronautica Militare è la Madonna di Loreto, nome con il quale viene venerata la statua nel santuario della Santa Casa della città di Loreto in provincia di Ancona. La devozione deriva dal decreto di papa Benedetto XV del 24 marzo 1920, con il quale la Madonna di Loreto venne proclamata "Patrona degli Aeronauti". La solennità è il 10 dicembre.

Preghiera dell'aviatore

La preghiera dell'aviatore viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano la Forza armata o i suoi appartenenti. Il testo, la cui versione originale si deve a Vittorio Malpassuti, modificato dopo la proclamazione della Repubblica Italiana, è il seguente:

«Dio di potenza e di gloria, che doni l'arcobaleno ai nostri cieli, noi saliamo nella Tua luce per cantare, con il rombo dei nostri motori, la Tua gloria e la nostra passione. Noi siamo uomini, ma saliamo verso di Te, dimentichi del peso della nostra carne, purificati dei nostri peccati. Tu, Dio, dacci le ali delle aquile, lo sguardo delle aquile, l'artiglio delle aquile, per portare, ovunque Tu doni la luce, l'amore, la bandiera, la gloria d'Italia e di Roma. Fa, nella pace, dei nostri voli il volo più ardito: fa, nella guerra, della nostra forza la Tua forza, o Signore, perché nessuna ombra sfiori la nostra terra. E sii con noi, come noi siamo con Te, per sempre.»

Il suo testo è scritto su una targa in bronzo presso Palazzo Aeronautica, sede dello Stato maggiore dell'Aeronautica in Roma.

Personale

Lo stesso argomento in dettaglio: Gradi e qualifiche dell'Aeronautica Militare.
Spille dei distintivi di grado (nell'ordine aviere capo, aviere scelto e sottotenente)

L'Aeronautica Militare suddivide, per esigenze formative, il proprio personale in categorie (ufficiali, sottufficiali, graduati e truppa), intese ad identificare un settore delimitato di attività che presuppone una specifica preparazione di base comune per tutti gli appartenenti alla stessa categoria.[18] Oltre a questa tipologia di suddivisione in base alle categorie, il personale viene suddiviso in ruoli, stabiliti dalla legge.[19][20]

Arruolamento

Dopo la sospensione del servizio militare di leva in Italia, disposta ai sensi della legge Martino[21] l'arruolamento nel corpo - in tempo di pace - è previsto solo per il personale volontario.

La selezione del personale e l'arruolamento avviene presso il Centro di selezione Aeronautica Militare di Guidonia; mentre l'addestramento del personale relativo alla categoria dei militari di truppa avviene presso la Scuola volontari di truppa dell'Aeronautica Militare (SVTAM), sita presso l'idroscalo “Luigi Bologna” di Taranto, per gli ufficiali l'Accademia Aeronautica situata a Pozzuoli, mentre per i sottoufficiali e per le figure specialistiche sono previste strutture dedicate, come ad esempio la Scuola marescialli dell'Aeronautica Militare e la Scuola specialisti dell'Aeronautica Militare.

Ruoli

Tenuta di volo per Eurofighter Typhoon

Secondo le normative vigenti il personale dell'Aeronautica Militare è suddiviso nei seguenti ruoli:

Categoria degli ufficiali
  • Ruolo naviganti normale dell'Arma Aeronautica (A.A.r.n.n.)
  • Ruolo naviganti speciale dell'Arma Aeronautica (A.A.r.n.s.)
  • Ruolo normale delle armi dell'Arma Aeronautica (A.A.r.a.n.)
  • Ruolo speciale delle armi dell'Arma Aeronautica (A.A.r.a.s.)
  • Ruolo normale del Corpo del Genio Aeronautico (G.A.r.n.)
  • Ruolo speciale del Corpo del Genio Aeronautico (G.A.r.s.)
  • Ruolo normale del Corpo di Commissariato Aeronautico (C.C.r.n.)
  • Ruolo speciale del Corpo di Commissariato Aeronautico (C.C.r.s.)
  • Ruolo normale del Corpo Sanitario Aeronautico (C.S.A.r.n.)
  • Ruolo speciale del Corpo Sanitario Aeronautico (C.S.A.r.s.)

Per questi ruoli sono previsti inoltre dei ruoli ad esaurimento (R.E.s.p.) e un ruolo unico degli specialisti (A.A.r.u.s.), destinati ad un progressivo esaurimento con il passaggio in quiescenza del personale inquadrato nei predetti ruoli.

Categoria dei sottufficiali

  • Ruolo marescialli (A.A.r.ma.)
  • Ruolo musicisti (Mus.)
  • Ruolo sergenti (A.A.r.se.)

Il ruolo dei musicisti riveste i gradi dei marescialli e il personale è inquadrato in tale ruolo a seguito di arruolamento straordinario e per strumenti musicali.

Categoria dei graduati

  • Ruolo graduati (A.A.R.G.)

Categoria dei militari di truppa

  • Ruolo volontario in ferma prefissata (A.A.R.V.F.P.)

Dati sugli organici

Il 15 marzo 2010 l'organico era stato definito in 44.000 effettivi, di cui 5.700 ufficiali, 26.280 sottufficiali (suddivisi in 3.000 primi marescialli, 6.480 marescialli, 16.800 sergenti), 12.020 volontari (di cui 7.049 in servizio permanente e 4.971 in ferma prefissata).[22] La situazione reale al 2013 è invece di 42.000 effettivi, ma molto diversa nelle categorie dei marescialli (24.000), sergenti (5.000), volontari di truppa (7.000).[23] È prevista una ulteriore diminuzione sulla base della riforma promossa nel 2012 dal Ministro Di Paola, che prevede una dimensione di 34.000 effettivi nel lungo periodo (almeno 10 anni).[24][25]

Aeromobili in uso

Aeromobile Origine Tipo Versione
(denominazione locale)
In servizio
(2016)[26]
Note Immagine
Aerei da combattimento
Eurofighter EF-2000 Typhoon Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera della Germania Germania
Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Spagna Spagna
Caccia intercettore
conversione operativa
F-2000A
TF-2000A
73[27][28][29]
12[27][28]
Ordine complessivo di 96 esemplari (82 monoposto + 14 biposto), di cui il 500° esemplare prodotto costituisce il 74° monoposto consegnato all'AM.[27][28] Un F-2000A (MM7278/RS-23) appartenente al Reparto Sperimentale di Volo, si è schiantato in mare il 24 settembre 2017 a largo di Terracina durante un'esibizione, morto il pilota.[29][30]
Lockheed Martin F-35 Lightning II Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti cacciabombardiere
cacciabombardiere VSTOL
F-35A
F-35B
9[31]
0
Previsti 75 aerei, 60 della versione A e 15 della versione B.[32] L'Italia ha in programma di acquistare 60 F-35 fino al 2027. Il primo esemplare è stato consegnato all'AM il 3 dicembre 2015.
Panavia A-200 Tornado Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera della Germania Germania
Bandiera dell'Italia Italia
cacciabombardiere
aereo da guerra elettronica
conversione operativa
A-200C Tornado IDS it-MLU
EA-200B Tornado ECR it-MLU
TA-200C IDS it-MLU
38[33][34]
15[33]
3[33]
Dei 99 esemplari entrati in servizio dal 1982, 58 esemplari superstiti sono stai aggiornati allo standard it-MLU RET.8[33] Il 19 agosto 2014, due aerei del sesto stormo di Ghedi, appartenenti al primo lotto di macchine aggiornate, sono andati persi nei pressi di Ascoli Piceno per una collisione che ha causato la morte dei 4 piloti.[34] La flotta di Tornado sarà radiata e sostituita dai Lockheed Martin Lightning II
AMX International A-11 Ghibli Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera del Brasile Brasile
aereo d'attacco al suolo
conversione operativa
A-11B ACOL
TA-11B ACOL
43[35]
10[35]
Ammodernate allo standard ACOL, le macchine prestano servizio al 51º Stormo di Istrana.[35]
Aerei AEW ed impieghi speciali
Gulfstream G550 CAEW Bandiera d'Israele Israele AEW
guerra elettronica
G550 CAEW 2[36][37][38][39][40]
Beechcraft King Air 350 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti SIGINT King Air 350 ER 1[41] Un esemplare preso in leasing, che a sua volta sostituisce il Lockheed Martin AML Dragon Star anch'esso preso in leasing.[41]
Aerei da pattugliamento marittimo
Leonardo Velivoli "P-72 Surveyor" Bandiera della Francia Francia
Bandiera dell'Italia Italia
Aereo da pattugliamento marittimo P-72A[42] 2[43][44] 4 ATR 72 MP ordinati con consegne che saranno completate nel 2017.[43] Il velivolo è caratterizzato dal sistema di missione ATOS (Airborne Tactical Observation and Surveillance), dal radar con antenna attiva a scansione elettronica (AESA) SEASPRAY 7300E, da una torretta elettro-ottica per il tracciamento all'infrarosso dei bersagli Flir Systems STAR SAFIRE HD, e di una suite di autodifesa elettronica comprendente dispenser chaff and flares, Missile Warning System, Laser Warning System e Radar Warning Receiver.[43][44] Il P-72A è, infine, dotato delle predisposizioni per adottare armamento per la lotta antisom.[43][45]
Aeromobili a pilotaggio remoto - UAV
General Atomics MQ-1 Predator Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti aeromobile a pilotaggio remoto MQ-1A+ 7 Uno è andato perduto in un incidente nel Mare Adriatico nel gennaio 2010. Ulteriori due esemplari sono stati consegnati il 22 dicembre 2015.[46] Non armati
General Atomics MQ-9 Reaper Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti aeromobile a pilotaggio remoto MQ-9B 6[47] 6 esemplari in servizio ad agosto 2016 ( 4 ordinati nel 2008 e 2 nel 2009), che verranno armati dopo la decisione USA di consentire anche all'Italia insieme al Regno Unito di armare i propri droni.[47]
Aerei da addestramento
Alenia Aermacchi MB-339 Bandiera dell'Italia Italia aereo da addestramento intermedio MB-339PAN
T-339A
T-339CD
14
34
29[48]
Gli MB-339PAN sono usati dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale. 30 MB-339 ordinati nel 1995.[49] Al 2016 ne restano in servizio 29 in quanto uno è andato perso in un incidente nel giugno del 2004.[48]
Alenia Aermacchi T-346 Master Bandiera dell'Italia Italia aereo da addestramento avanzato T-346A 12[50] Saranno 18 i T-346A assegnati al 61 Stormo.[51]
Leonardo Velivoli T-345 Bandiera dell'Italia Italia aereo da addestramento intermedio T-345 HET 0 5 ordinati il 13 gennaio 2017.[52] Prevista un'acquisizione di 45 velivoli.[53]
Alenia Aermacchi SF-260 Bandiera dell'Italia Italia aereo da addestramento basico T-260EA 30 30 nuovi SF-260EA, consegnati a partire dal 4 agosto del 2005, per sostituire i vecchi SF-260AM in servizio dal 1976.[54]
Tecnam P2006T Bandiera dell'Italia Italia aereo da addestramento linea plurimotori T-2006A 3[55][56][57] Gli esemplari sono stati consegnati il 5 luglio 2016.[58] Vengono assegnati al 70º Stormo di Latina, propedeutico per la formazione iniziale dei piloti militari destinati alle linee di velivoli convenzionali .[57]
Piaggio P180 Avanti Bandiera dell'Italia Italia aereo da addestramento linea plurimotori T-180A 4[57] 4 utilizzati dal CAE-MC (Centro addestramento Equipaggi-Multi Crew) di Pratica di Mare per il conseguimento del brevetto di pilota militare su linea convenzionale (plurimotori).[57]
Aerei per rifornimento in volo
Boeing KC-767 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti aereo per rifornimento in volo KC-767 4[59] 4 ordinati.[59]
Aerei da trasporto
Lockheed Martin C-130J Super Hercules Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Aereo da trasporto C-130J
C-130J-30
10
10
Dei 22 esemplari ordinati nel 1997 (12 C-130J e 10 C-130J-30), 6 della versione standard possono essere riconfigurati nella versione aerocisterna KC-130J.[60] Un esemplare della versione standard è andato distrutto in un incidente il 23 novembre 2009.[61]
Alenia C-27J Spartan Bandiera dell'Italia Italia aereo da trasporto tattico C-27J 12 3 C-27J possono essere trasformati nella versione MC-27J Praetorian.

1 EC-27J "JEDI" per la guerra elettronica.

Airbus A340 Bandiera dell'Europa Europa aereo da trasporto VIP A340-541 1 Ordinato nel 2015. Viene utilizzato per il trasporto delle più alte cariche dello Stato.[62][63]
Airbus A319CJ Bandiera dell'Europa Europa aereo da trasporto VIP VC-319A 2[64] Inizialmente 4, il primo venduto alla Turchia. Dei tre rimasti, un esemplare da marzo 2015 è in attesa di essere venduto all'asta dal ministero della difesa.[64]
Dassault Falcon 50 Bandiera della Francia Francia aereo da trasporto VC-50A 2 In via di radiazione
Dassault Falcon 900 Bandiera della Francia Francia aereo da trasporto VC-900A 3[64] Dei 5 esemplari in organico, due esemplari da marzo 2015 sono in attesa di essere venduti all'asta dal ministero della difesa.[64]
Piaggio P180 Avanti Bandiera dell'Italia Italia aereo da trasporto VIP VC-180A
VC-180B
11
2[65]
Utilizzato in via sperimentale per il conseguimento del brevetto di pilota militare su linea convenzionale (plurimotori)[66]
Siai-Marchetti S-208 Bandiera dell'Italia Italia aereo da collegamento U-208M 20 Utilizzato anche per lo screening attitudinale degli allievi piloti.[66]
Elicotteri
Agusta AB.212 Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
SAR HH-212 33 In sostituzione con AgustaWestland AW-139
AgustaWestland HH-101Caesar Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
C/SAR HH-101A 5[67] In produzione fino a 12 esemplari + 3 opzioni non ancora esercitate. Il primo esemplare è divenuto operativo il 25 febbraio 2016 a Cervia (Ravenna), sede del 15º Stormo.[68]
AgustaWestland HH-139 Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
SAR HH-139A 12 12
AgustaWestland VH-139 Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
elicottero da trasporto VIP VH-139A 4 2 sono stati presi in carico dal Dipartimento della Protezione Civile ed utilizzati in via sperimentale per la fase avanzata del brevetto di pilota militare.
Breda Nardi NH 500 Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Elicottero da collegamento addestramento TH 500E 49 Utilizzato per la fase intermedia del brevetto di pilota militare per la linea elicotteri dell'aeronautica militare e per il conseguimento del brevetto di pilota di elicottero per altre forze armate e corpi dello stato.
Altri aeromobili
G 103 Twin Astir Bandiera della Germania Germania aliante da addestramento G 103 9
LAK-17 Bandiera della Lituania Lituania aliante da addestramento LAK-17 2
Nimbus-4 Bandiera della Germania Germania aliante da addestramento Nimbus-4DM 2

Aeromobili ritirati

Basi operative

Aeroporti sedi di reparti operativi su aeromobili

Aeroporti sedi di altri reparti

Altre basi

Unità particolari

Forze per operazioni speciali

Un reparto dell'Aeronautica Militare fa anche parte delle forze speciali italiane (TIER 1): si tratta del 17º Stormo incursori.

Inoltre una unità offre il supporto operativo delle operazioni speciali (SOOS - TIER 2), il 9º Stormo "Francesco Baracca" con gli con elicotteri AB-212. Entrambe le unità fanno parte della 1ª Brigata aerea "operazioni speciali", ma sono sotto il coordinamento del Comando interforze per le operazioni delle forze speciali.

Truppe aviotrasportate

Fucilieri dell'aria

A livello di truppe aviotrasportate vi sono il 16º Stormo "Protezione delle Forze" e di un gruppo fucilieri del 9º Stormo.

Guerra elettronica

La 9ª Brigata aerea ISTAR-EW coordina in ambito addestrativo, esercitativo ed operativo i settori guerra elettronica e "ISTAR" (raccolta ed elaborazione dati e ricerca tecnico-scientifica per l'intelligence).

Onorificenze

Lo stesso argomento in dettaglio: Decorazioni alla Bandiera dell'Aeronautica Militare.

A partire dalla prima guerra mondiale, la bandiera ha ricevuto diverse decorazioni. Tra di esse spiccano le 2 medaglie d'oro al valor militare attribuite per la campagna dell'Africa Orientale Italiana e per il contributo dato durante la seconda guerra mondiale e la resistenza. L'elenco delle decorazioni ricevute è:

1 Croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia

4 Croci di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia

2 Medaglie d'oro al valor militare

1 Medaglia d'oro al Valor Aeronautico

5 Medaglie d'argento al valor militare

1 Medaglia d'argento al valor civile

1 Croce di guerra al valor militare

1 Medaglia d'argento al merito della Croce Rossa Italiana

1 Medaglia d'oro per i benemeriti della salute pubblica

1 Medaglia d'oro al Merito della Sanità pubblica

Note

  1. ^ "Difesa: ecco il nuovo bilancio" - Aeronautica & Difesa N. 372 - 10/2017 pp. 30-35
  2. ^ Aeronautica Militare - Storia - 1946-1950
  3. ^ a b c d e Fraschetti 1985, p. 3.
  4. ^ Il primo materiale in dotazione fu composto da due aerostati tipo "in seta di China" impermeabilizzata con i quali compiere ascensioni di carattere meteorologico.
  5. ^ La Regia Aeronautica nella Seconda Guerra Mondiale, su aeronautica.difesa.it.
  6. ^ [1]
  7. ^ La RSI e l'Aeronautica Nazionale Repubblicana da aeronautica.difesa.it.
  8. ^ Nasce l'Aeronautica Militare, su aeronautica.difesa.it (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2014).
  9. ^ Sigonella, 11 ottobre 1985, ultimo sussulto di sovranità nazionale…, su mirorenzaglia.org, www.mirorenzaglia.org, 11 ottobre 2012. URL consultato il 15 novembre 2014.
  10. ^ "L'Aeronautica protegge l'Albania", Rivista Italiana Difesa 09/2009.
  11. ^ Emilio Parodi, Libia, primo raid dei tornado italiani concluso in serata, in Reuters, 20 marzo 2011. URL consultato il 10 dicembre 2011.
  12. ^ Articolo nel sito dell'Aeronautica Militare.
  13. ^ L'Ordinamento in A.M. - Strutture organizzative e strumenti ordinativi - Col. A.A.r.a.s. Luigi Fontanelli, Edizione 2007.
  14. ^ Aggiornamento realizzato a cura della Segreteria particolare del Capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare in data 6 novembre 2009.
  15. ^ La Bandiera Aeronautica, su Portale dell'AM, Ministero della Difesa Aeronautica Militare. URL consultato il 21 aprile 2007.
  16. ^ Stato maggiore Aeronautica - Ufficio storico "Stemma dell'Aeronautica Militare", Roma 1973.
  17. ^ Stormi d'Italia, Giulio Lazzanti, 1975, Mursia.
  18. ^ Stato maggiore Aeronautica - 1º Reparto Ordinamento e Personale, direttiva OD-15 edizione 2002.
  19. ^ Legge 10 aprile 1954, n. 113 "Stato degli ufficiali dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica", decreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 490 "Riordino del reclutamento, dello stato giuridico e dell'avanzamento degli ufficiali, a norma dell'articolo 1, comma 97, della L. 23 dicembre 1996, n. 662".
  20. ^ Legge 31 luglio 1954, n. 599 "Stato dei sottufficiali dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica", decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 196 "Attuazione dell'art. 3 della legge 6.3.1992, n.216 in materia di riordino dei ruoli, modifica alle norme di reclutamento, stato e avanzamento del personale non direttivo delle Forze armate".
  21. ^ Legge 23 agosto 2004, n. 226, «Sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva e disciplina dei volontari di truppa in ferma prefissata, nonché delega al Governo per il conseguente coordinamento con la normativa di settore».
  22. ^ Art. 799 del Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (PDF), su forzearmate.org. URL consultato il 9 novembre 2013.
  23. ^ Nota aggiuntiva Bilancio 2013 (PDF), su Ministero della Difesa. URL consultato il 28 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2013).
  24. ^ Approvata Riforma Di Paola, su Analisi Difesa. URL consultato il 28 dicembre 2013.
  25. ^ Di Paola presenta la riforma della Difesa, su Sole 24 ore. URL consultato il 2 gennaio 2014.
  26. ^ Sandra Lewis-Rice, John Maloney & Marc-Antony Payne, World Air Forces directory 2016, Sutton, Surrey, UK, Flightglobal, 2015, p. 19.
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  30. ^ "PRECIPITA IN MARE EUROFIGHTER DELL'AM: PILOTA DISPERSO NELLE ACQUE AL LARGO DI TERRACINA", su difesaonline.it, 24 settembre 2017, URL consultato il 25 settembre 2017
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Bibliografia

Atti normativi

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